Le donne costituiscono più della metà della popolazione straniera presente in Italia. In molte comunità straniere si registra una maggiore presenza femminile piuttosto che maschile. I motivi che portano le donne ad emigrare sono diversi, vanno da cause economiche , culturali e politiche, in comune alla condizione maschile, ma a questi si aggiungono motivazioni tipicamente femminili: dal ricongiungimento familiare al desiderio di emancipazione. Solitamente per spostarsi ci si appoggia a donne già emigrate, che spesso trovano già dei potenziali lavori per le future donne migranti, tra loro vi è un forte network a legarle e a darle motivo e maggiore sicurezza nello spostamento.
In Italia si registra un processo di femminilizzazione dei flussi migratori che coincide sempre di più con la crescente domanda di badanti e colf straniere. Le donne immigrate corrono il rischio di essere vittime di una discriminazione sia etnica che di genere, spesso condannate all’invisibilità dell’ambito privato nel quale si trovano a lavorare e, spesso, senza neanche i documenti.
Riportiamo un articolo di Maria Parente,
Donne in movimento: la condizione lavorativa delle donne migranti in Italia
«Osservatorio Isfol», del quale consigliamo vivamente la lettura.